L’uomo è un’animale sociale, è in quanto tale è immerso nella rete di relazioni. Spesso però è molto difficile costruire e mantenere delle relazioni funzionali e utili, per entrambi gli attori della relazione stessa. E’ praticamente impossibile trovare una persona che, durante tutta la vita, non abbia mai dovuto confrontarsi con una situazione conflittuale in famiglia, in ambito sociale o sul lavoro; purtroppo la conflittualità può essere una parte molto significativa della nostra vita e se ciò dovesse portare a sentirci troppo spesso la parte sconfitta, rischieremmo di perdere la fiducia nei rapporti interpersonali. Quindi vediamo assieme come poter gestire i conflitti.
Lo strumento più utile che ha questo scopo è l’assertività, che è un modo di porsi verso gli altri e verso se stessi, che si può imparare nel tempo. L’assertività è la capacità , l’abilità di portare avanti i propri diritti senza andare a ledere quelli degli altri, in maniera costruttiva, non giudicante insomma rivolta all’ascolto attivo. L’assertività è costituita da quattro componenti principali, e cioè quella: verbale, non verbale, emotiva e cognitiva. La parola conflitto, ha nella nostra cultura, una connotazione negativa, poiché richiama alla mente la guerra, la violenza, i comportamenti aggressivi, invece bisogna comprendere che , assumendo particolari accorgimenti, è possibile mantenere buone relazioni personali, anche a fronte di divergenze con opinioni, convinzioni, sentimenti e valori del nostro interlocutore. Appianare le divergenze può non essere facile, ma non per questo bisogna vivere il conflitto in maniera negativa. Ciò richiede non solo volontà nell’apprendere le tecniche di gestione dei conflitti, ma anche determinazione nell’agire sulla propria personalità al fine di rendere naturali i comportamenti così detti assertivi. Insomma saper gestire un conflitto comporta un impegno non indifferente.