Le macchie di pennarello non sono tutte uguali: un inchiostro a base d’acqua si scioglie con solventi delicati, mentre un permanete al solvente penetra più in profondità nel film protettivo del mobile. È quindi essenziale capire se la scritta è recentissima – ancora lucida e superficiale – o se ha avuto il tempo di ossidarsi. Nello stesso momento va osservata la superficie: un pannello laminato melaminico ha una resina molto compatta che non assorbe, un massello cerato è poroso, un laccato lucido teme l’abrasione, un impiallacciato verniciato sottile rischia di sollevarsi se imbibito di solvente. Senza questa diagnosi preliminare si rischia di scegliere un rimedio troppo aggressivo che rimuove il colore ma opacizza o gonfia il rivestimento.
Agire tempestivamente con un solvente compatibile che non aggredisca la vernice
Se la traccia è fresca e il mobile ha finitura sintetica (melaminico, MDF laccato, plastico), l’alcol isopropilico è il primo alleato: la sua polarità scioglie i coloranti dell’inchiostro senza intaccare la resina superficiale. Si imbeve un batuffolo di cotone, si strizza leggermente e lo si appoggia un paio di secondi sulla linea del pennarello, quindi si tampona con movimenti lineari dall’esterno verso il centro per evitare sbavature. Il colore si trasferisce progressivamente sul cotone; cambiare tampone di frequente evita di ridistribuire pigmento pulito sulla zona.
Utilizzare solventi oleosi su superfici naturali o cerate
Su un tavolo in legno massello finito a olio o a cera, l’alcol rischia di strappare i protettivi naturali. Qui funziona meglio l’olio essenziale di agrumi o un leggerissimo strato di olio minerale profumato alla citronella: la componente terpenica scioglie gradualmente le molecole del pennarello e, grazie alla consistenza oleosa, penetra nei pori dislocando il pigmento senza seccare la fibra lignea. Dopo cinque minuti la superficie va passata con un panno di cotone imbevuto di sapone di Marsiglia diluito in acqua tiepida e successivamente asciugata; infine si ripristina la protezione stendendo una nuova velatura di cera o olio, per restituire uniformità cromatica al mobile.
Ricorrere alla “gomma magica” solo su finiture compatte e satinate
La spugna melaminica – venduta come gomma magica – cancella le scritte meccanicamente: l’abrasione microscopica porta via il film superiore dove si annida il pigmento. Sul laminato e sul polipropilene funziona perché questi materiali sono omogenei e resistenti all’usura superficiale, ma su laccati lucidi o goffrati può lasciare chiazze opache più evidenti della macchia. Se si opta per questa strada, si inumidisce la spugna, si strizza e si sfrega con movimenti delicati, verificando dopo ogni passaggio in controluce per evitare di oltrepassare il punto di lucidità originale.
Valutare solventi più forti solo come ultima risorsa
Per i pennarelli permanenti che hanno attraversato la vernice e si mostrano opachi – segno che il solvente primario è evaporato – si può provare con pochissime gocce di acetone puro o di diluente nitro su un cotton fioc. La prova va fatta su un angolo nascosto: se dopo trenta secondi la vernice resta integra, si procede sul segno strofinando con pressione minima e fermandosi non appena il pigmento si scioglie. Subito dopo si neutralizza con panno inumidito d’acqua e, una volta asciutto, si applica un polish delicato per ravvivare la lucentezza.
Proteggere il mobile dopo la rimozione e prevenire future macchie
Eliminato il pennarello, il film protettivo del mobile – vernice, resina o cera – è stato in parte stressato dal solvente e dai passaggi di panno. Ristabilire la barriera è cruciale per evitare ingiallimenti o assorbimenti disomogenei. Su laminati basta un detergente neutro a pH 7 seguito da polish spray antistatico che riduca l’attrazione di polvere e residui. Su legni naturali si stende un velo di cera d’api o un olio duro, lasciando asciugare e lucidando con panno morbido. Se i bambini usano spesso pennarelli vicino ai mobili, conviene applicare pellicole trasparenti protettive o destinarli a un’area rivestita da tappetini lavabili, ricordando che agire entro i primi minuti è sempre il rimedio più efficace.
Conclusioni
La chiave per togliere il pennarello dai mobili è scegliere il solvente in base alla finitura, procedere con tamponature controllate e fermarsi non appena il colore svanisce, proteggendo subito dopo la superficie. In questo modo si salvaguarda integrità estetica del mobile senza creare chiazze opache o aloni più visibili del disastro iniziale.
